Quando è obbligatoria la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico?

Sempre più spesso condomini, stabilimenti produttivi ma anche singole abitazioni, mettono mano all’impianto elettrico, per metterlo a norma o per riqualificare l’edificio cambiando la classe energetica. In questi casi si si sente parlare di DiCo o dichiarazione di conformità

Vediamo cosa è, a cosa serve e chi la redige.

Cosa è la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico

La DiCo – abbreviativo di Dichiarazione di Conformità – è la certificazione che viene rilasciata al termine dei lavori dal responsabile dell’impresa che ha eseguito un lavoro sull’impianto elettrico.

In pratica, con questa dichiarazione l’installatore di un impianto elettrico certifica che è stato realizzato secondo le norme tecniche, le leggi vigenti, le norme dell’Uni o di altri enti di normazione.

In dettaglio, la DiCo certifica che l’impianto installato risponde ai requisiti richiesti dalla normativa, articolo 7 Dm 37/08, che disciplina la realizzazione, la manutenzione e la progettazione degli impianti elettrici negli edifici.

A cosa serve la dichiarazione di conformità 

La dichiarazione di conformità è una scrittura fondamentale per la sicurezza delle persone che vivranno o transiteranno nei locali oggetto di modifiche o installazioni elettriche.

Questa certificazione infatti è garanzia di sicurezza, perché l’impresa mette per iscritto di aver eseguito i test di funzionalità e certifica che l’impianto funziona in sicurezza. In pratica è una sorta di omologazione dell’impianto. 

Inoltre certifica che l’impresa ha eseguito il lavoro utilizzando materiali idonei.

Chi deve richiedere la DiCo

La dichiarazione di conformità deve essere richiesta da tutti i committenti: privati, aziende, pubblici esercizi.

L’impresa che ha eseguito i lavori non può esimersi dal redigere la Dico, se prevista dalla normativa.

La dichiarazione di conformità è obbligatoria?

La DiCo è obbligatoria nei seguenti casi:

  • installazione di un nuovo impianto;
  • manutenzione straordinaria di un impianto esistente;
  • modifica di un impianto esistente;
  • quando viene aperta un’attività commerciale aperta al pubblico;
  • quando si richiede il certificato di agibilità come da D. lgs.n. 222/2016.

Quando non è obbligatoria

L’unico caso per cui non è obbligatoria è quello della manutenzione ordinaria.

Per gli impianti eseguiti prima del 27 marzo 2008, data dell’entrata in vigore della norma vigente, l’impianto può essere corredato di Dichiarazione di Rispondenza o Diri.

Chi rilascia la dichiarazione di conformità

La certificazione di conformità di un impianto elettrico deve essere rilasciata dal titolare della ditta impiantista che ha realizzato l’impianto oppure da un tecnico abilitato iscritto all’albo che abbia esercitato la professione da almeno 5 anni.

Prima di redigere una DiCo è necessario fare un sopralluogo e tutte le prove di funzionalità dell’impianto.

Quando costa la DiCo?

In fase di preventivo per nuovi impianti elettrici o manutenzioni straordinarie, è bene controllare se è presente anche la voce “dichiarazione di conformità” per non avere sorprese alla fine dei lavori.

Il prezzo infatti di tale certificazione può variare dai 500 ai 1.500 euro in media, e dipende da vari fattori:

  • dalla tipologia di impianto: civile, industriale, commerciale;
  • dalle dimensioni dell’opera;
  • dalla tipologia di lavoro eseguito.


FONTE: immobiliare.it

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