La mancata revisione della caldaia domestica può costituire un pericolo per chi vive in casa, e per i vicini condomini. Per questo, la legge prevede una sanzione amministrativa. Ecco cosa accade in caso di negligenze e a quanto ammonta la multa.
Quali sono i controlli obbligatori per la caldaia
I controlli sullo stato della caldaia sono obbligatori per la sicurezza domestica, ma anche per garantirne l’efficienza energetica, evitando sprechi che danneggiano tutti, compreso l’ambiente. Inoltre, una regolare manutenzione degli impianti di riscaldamento domestico può evitare spese ingenti in futuro.
Gli interventi sono previsti dalla normativa e imposti dalla legge, e sono due in particolare:
- Manutenzione ordinaria (per verificare il funzionamento dell’impianto);
- Controllo dei fumi e di efficienza energetica (detto anche revisione, o bollino blu).
Il primo (manutenzione) deve essere eseguito a intervalli periodici, a seconda del modello di caldaia e delle istruzioni tecniche previste dall’installatore.
Il secondo intervento (revisione) è imposto direttamente dalla legge, con decreto del Presidente della Repubblica numero 74 del 2013. La legge stabilisce la periodicità della revisione, che tecnicamente si chiama “controllo di efficienza energetica”, in base alla tipologia della caldaia e alla potenza termica.
Per gli impianti di riscaldamento più comuni, la revisione è obbligatoria dal quarto anno successivo all’installazione, e poi ogni 2 anni dopo il primo tagliando.
Cosa succede se non faccio la revisione alla caldaia?
La mancata revisione della caldaia espone il proprietario di casa (o l’amministratore di condominio) a una multa la cui entità è disciplinata dal decreto legislativo numero 192 del 2005. L’articolo 15 della norma indica una forbice che va da un minimo di 500 a un massimo di 3mila euro.
Invece, per il mancato aggiornamento del libretto (da custodire, o recuperare in caso di smarrimento), si rischia una sanzione da 500 a 600 euro.
La multa può essere retroattiva, perché dal libretto si può risalire a precedenti mancate revisioni. Le violazioni si prescrivono dopo 5 anni. La revisione costa mediamente 80 euro, quindi non vale tanto la pena rischiare.
Chi fa le multe per la caldaia?
L’installatore della caldaia deve inviare le informazioni del libretto aggiornato al CIT (Catasto degli Impianti Termici). Questo processo avviene quando il tecnico effettua la revisione. Tuttavia, i controlli delle autorità di solito avvengono a campione, anche se preceduti da un avviso che il proprietario o l’amministratore di condominio ricevono circa due settimane prima del sopralluogo. Il mancato invio del libretto può generare ulteriori sospetti, soprattutto nei comuni più piccoli.
Le ispezioni degli impianti termici sono di competenza degli enti regionali, quindi della autorità locali che affidano il procedimento sanzionatorio alla Polizia locale.
Le Regioni possono affidare le operazioni di verifica anche a società esterne.
FONTE: immobiliare.it