4 soluzione per le macchie di umidità da risalita

Problema tipico degli appartamenti al pianterreno, dei piani rialzati, dei sottoscala e delle case indipendenti (soprattutto quelle con giardino), l’umidità di risalita è un fenomeno fastidioso, invasivo e, a lungo andare, poco salutare, di chi vive a costante contatto con il terreno.

Si tratta di una condizione che può venire a crearsi a causa dell’elevata umidità presente nel sottosuolo e che interessa tutte quelle pareti confinanti in modo diretto con la terra circostante l’abitazione (i cosiddetti “muri controterra”).

Sostanzialmente, a causa del principio di capillarità, per cui l’acqua presente in un contenitore tendenzialmente spugnoso o assorbente si dirama, arrivando a interessare – e quindi bagnare – anche i contenitori circostanti, i muri più bassi vengono impregnati d’acqua al punto da aumentare, in modo esponenziale il livello di umidità presente nella stanza rendendo quest’ultima quasi invivibile.

Come distinguere una macchia di umidità di risalita dalle altre

Le macchie di umidità di risalita si distinguono dalle classiche macchie di umidità causate da perdite o condensazione, grazie a dei tratti facilmente riconoscibili anche all’occhio di una persona inesperta.

A differenza di una macchia derivante da infiltrazioni, con bordi frastagliati e una crescita non uniforme, la macchia di umidità di risalita si presenta in forma omogenea, procedendo sempre dal basso verso l’alto (senza mai superare il metro di altezza).

Ogni sua parte è ben definita e non tende a variare in nessuna circostanza: né in caso di cambiamento delle condizioni climatiche, né in caso di modifica della quantità di umidità.

Per ultimo, in presenza di questa tipologia di macchia, il quantitativo di sali nei periodi di elevata evaporazione ambientale aumentano in modo evidente.

Come trattare l’umidità di risalita

Dopo aver effettuato un sopralluogo e un’analisi dettagliata della causa della macchia di umidità di risalita, il tecnico specializzato che ha condotto lo studio potrà utilizzare 4 metodologie differenti per neutralizzare il problema.

1) Interventi meccanici

Si tratta di una tecnica estremamente invasiva che può modificare la struttura portante: viene effettuato un taglio meccanico della parete al fine di inserire, al suo interno, dei materiali in grado di bloccare definitivamente la risalita dell’acqua e prevenirne di future.

Benché sia riconosciuto come metodo altamente efficace, non è consigliato nelle zone ad alta intensità sismica, come l’Italia.

2. Interventi elettrosmotici

Per provocare la ridiscesa dell’umidità, si può ricorrere all’utilizzo della corrente elettrica che, per osmosi, rispedisce l’acqua verso il pavimento.

La tecnica, certamente utile, risulta però molto lenta e rischiosa: durante l’asciugatura, i sali presenti tendono a rimanere all’interno della parete, accumulandosi e facendo risultare, alla lunga, il processo di elettrosmosi inefficace.

3. Applicazione di intonaci evaporanti

Con gli intonaci macroporosi i tempi di evaporazione delle pareti si riducono considerevolmente, grazie alla loro capacità di assorbimento rapido dell’acqua.

Tuttavia, questa tecnica serve solo come tamponamento, non andando a risolvere il problema alla radice. Nonostante non traspaia all’occhio umano, l’umidità continua ad accumularsi all’interno dei muri, causando una notevole dispersione termica e una saturazione degli intonaci che si traduce nell’insorgere di una nuova macchia di umidità dopo qualche anno.

4. Interventi chimici

Al pari degli interventi meccanici – ma in modo molto meno invasivo ed impattante sulle fondamenta dell’abitazione – gli interventi chimici risultano la soluzione migliore per le macchie di umidità di risalita.

Basta applicare all’interno delle pareti una sostanza idrofobizzante che va a creare una vera e propria barriera chimica, in grado di risolvere in modo definitivo il problema di umidità.

FONTE: immobiliare.it

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